La resurrezione di Van Gogh - Giuseppe Munforte

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Leonardo ha ventisette anni e sta vivendo un momento decisivo come attore e come uomo. Il suo gruppo teatrale è in crisi, prossimo allo scioglimento. Suo padre, un piccolo malavitoso, torna improvvisamente dopo anni di assenza e contribuisce a un evento drammatico che farà da spartiacque nella sua vita, ponendo fine alle sue illusioni di ragazzo. Leonardo lascia Milano per ritrovare energie e fare chiarezza sulle sue motivazioni. A casa di amici entra in relazione con Domenico, un giovane borderline, con il quale costruisce un profondo rapporto che gli permette di arrivare a considerare in un modo inedito il gesto artistico. Sarà anche grazie all’incontro con Domenico che Leonardo riuscirà a portare a compimento una pièce teatrale che ha come protagonista una dattilografa: un cuore semplice e grandissimo. È un’esperienza creativa che si compie a un passo dal fallimento, nel momento in cui Leonardo riesce nella sua opera, e nella vita, a mettere a fuoco quella soglia in cui creazione e esclusione, amore e egoismo si mescolano indissolubilmente. La pièce restituisce la maturazione che si è prodotta in lui rielaborando la sofferenza e la gioia incontrate: con la consapevolezza che il gesto espressivo, persino dell’artista più oscuro e dimenticato, è anche una resurrezione.




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